giovedì 13 settembre 2007

RELIGIONE E INNOVAZIONE TRA SPIRITO NICOLAJANO E SVILUPPO SOSTENIBILE.PRESENTATO ALLA FIERA DEL LEVANTE IL PROGETTO S.P.R.I.N.T.E.R.

RELIGIONE E INNOVAZIONE,
TRA SPIRITO NICOLAIANO E SVILUPPO SOSTENIBILE
PRESENTATO ALLA FIERA DEL LEVANTE IL PROGETTO S.P.R.I.N.T.E.R.

Esiste un valore «intriseco» che impreziosisce il movimento religioso intorno alla figura di San Nicola, decisivo addirittura per la promozione delle relazioni interculturali tra i popoli ed è un bene conoscerlo a fondo per comprenderlo e sfruttarne appieno le potenzialità.
È quanto, in sintesi, è emerso nel corso della presentazione, alla Fiera del Levante, del progetto «S.P.R.I.N.T.E.R.», ossia come promuovere le relazioni interculturali tramite un network territoriale dell’educazione e della ricerca. A dirigere i lavori del convegno c’era Gaetano Dammacco, direttore del Dipartimento giuridico delle Istituzioni, amministrazione e libertà dell’Univesrità degli Studi di Bari che, dopo aver sottolineato l’importanza del connubio tra beni culturali, turismo e nuove tecnologie, ha passato la parola all’ingegner Raffaele Fasano, vice presidente della Confindustria regionale pugliese. «Il territorio pugliese – ha detto Fasano - ha tanto da offrire sia come turismo che come produzione tipica. Basti solo pensare al piccolo centro di Torre a Mare, che è in grado di attrarre, non solo nel periodo estivo, migliaia di avventori. Bisognerebbe avere l’accortezza di sfruttare al meglio il gemellaggio con gli oltre diecimila russi che vivono a Bari e creare un’immagine della città maggiormente legata a San Nicola».
Fruibilità dei monumenti al semplice passaggio e fornire informazioni non solo ai turisti sono, invece, le carte vincenti per l’ingegner Massimo Favia, rappresentante dell’I.C.T. Group. «Si intende perseguire – ha fatto notare Cosimo Notarstefano, responsabile Polo Euromediterraneo Jean Monnet - il fine di rendere accessibile il plurisecolare patrimonio artistico e culturale nicolaiano, favorendo un turismo consapevole e cosciente, preparato anche attraverso una formazione in rete (learning by networking), in grado di coniugare motivazioni spirituali e interessi culturali, con notevoli ricadute sul sistema territoriale. Concependo, quindi, il fenomeno religioso quale risorsa socio – economica regionale».
Alla conferenza ha preso parte anche Carmelo Tommasi, referente di Cadan/Ploteus, associazione che si occupa della formazione professionale nel nuovo settore che unisce tecnologia e turismo religioso.

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