domenica 9 settembre 2007

BARI POLICLINICO:GRAVE CARENZA DI PERSONALE AL CENTRO TRAPIANTI

Al Direttore Generale
Al Direttore Sanitario
Azienda - Policlinico
e p.c. All’Assessore alla Salute
Regione Puglia


Oggetto: U.O. Paccione: grave carenza di personale
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Il sottoscritto Luigi Cipriani, Dirigente della OO.SS. F.S.I. (Federazione Sindacati Indipendenti), denuncia la grave carenza di personale, infermieristico ed ausiliario, in cui versa, da tempo, la U.O. Paccione, diretta dal prof. Memeo.
All’uopo si desidera sottolineare l’importanza dell’U.O. Chirurgica, dove, come è noto, si eseguono numerosi interventi di alta chirurgia (compresi i trapianti di fegato), per cui viene richiesta un’adeguata assistenza medica ed infermieristica, al fine di ottimizzare i risultati ottenuti in sala operatoria, nonché di evitare eventuali pregiudizi alla salute dei pazienti degenti.
A tal fine si rammenta, inoltre, che detta struttura è dotata di 25 posti letto, di cui 4 di terapia sub intensiva.
Per l’assistenza dei degenti, al predetto reparto risultano assegnate le seguenti unità operative:
n. 6 Infermieri e n. 5 Ausiliari, che coprono i tre turni;
n. 2 Infermieri e n. 3 Ausiliari, che assicurano il servizio del turno diurno;
n. 1 Infermiera, facente funzioni di caposala.
Mentre, le unità operative assegnate al Centro Trapianti, sono le seguenti:
n. 6 Infermieri, che coprono i tre turni;
n. 1 Infermiere, che assicura il turno diurno;
n. 1 Coordinatrice.
Finora, nonostante l’ausilio dei colleghi del Centro Trapianti (quando questo è attivo), si è cercato di assicurare un elevato livello tasso assistenziale, sottoponendo i lavoratori a turni massacranti di lavoro e lavoro straordinario, con l’inevitabile conseguenza di logorare il personale sia fisicamente che psicologicamente.
Pertanto, onde scongiurare il perpetrarsi di tale insostenibile situazione, si invitano le SS.L.L, in indirizzo, a voler adottare, con la massima tempestività, tutti i provvedimenti utili per riportare la pianta organica del personale, sia infermieristico che ausiliario, ad un numero idoneo di operatori (considerato che la suddetta carenza è dovuta alla mobilità, alla maternità, al pensionamento e a motivi di salute di qualche dipendente), tanto al fine di garantire sia la sicurezza lavorativa, per il personale, che assistenziale, per i pazienti, i quali, perdurando tale intollerabile situazione di carenza di personale, inevitabilmente, potrebbero non beneficiare della dovuta assistenza sanitaria, oltre al conseguente impatto negativo che lederebbe l’immagine della Clinica e della stessa Azienda Ospedaliera.
Certo di un celere riscontro alla presente e confidando in una sollecita risoluzione del caso, si porgono distinti saluti.
Bari lì, 10 settembre 2007
Luigi Cipriani




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