sabato 20 ottobre 2007

Il Consiglio regionale ha dato via libera: il referendum popolare si farà certamente
Un altro passo verso l'autonomia
Donatella Azzone
Palese e Carbonara ancora più vicine all'autonomia. Il referendum per il distacco da Bari si farà. Ancora non è stata stabilita la data, ma il dado è tratto. Il Consiglio regionale della Puglia ha dato il via libera all'indizione del referendum popolare sulla nascita dei nuovi comuni, di Carbonara, Ceglie, Loseto e Santa Rita da una parte e Palese, Santo Spirito, Enziteto e Catino, dall'altra. Questa mattina è tornata all'esame del Consiglio la proposta di Legge sulla consultazione popolare a firma dei consiglieri Luigi Loperfido e Simone Brizio sull'istitu_zione delle due nuove amministrazioni. La proposta è passata a maggioranza con voto trasversale sia di esponenti della maggioranza che dell'opposizione. Il provvedimento, comunque, non è stato approvato all'unanimità. Hanno votato no Rifondazione Comunista e alcuni rappresentanti dei Ds e della Margherita da pochi giorni confluiti nel Pd. Il consigliere del Pdci, Carlo De Santis, ha sottolineato la "illegittimità della richiesta", in quanto la legge regionale su questa materia, "non prevede che si possa consentire a quartieri di una città di chiedere l'autonomia attraverso un referendum, ma solo a frazioni di una città".Anche "l'eventuale aumento dei costi" che deriverebbe dalla nascita di due nuovi comuni è la motivazioni per cui alcuni esponenti del centrosinistra hanno espresso il voto contrario.L'Assemblea consiliare nel suo complesso ha approfondito tutti gli aspetti e ha deciso in merito alle due iniziative legislative. Prima della pausa estiva, la Settima Commissione sugli affari istituzionali, era stata impegnata ad esaminare la questione, alla luce del numero della popolazione che andrebbe a costituire i nuovi comuni, alla forza elettorale che andrebbero a rappresentare e alla delimitazione del territorio. Dopo una serie di verifiche aveva sciolto il dubbio sui referendum consultivi previsti dalla legge regionale. Secondo quanto stabilito dalla commissione presieduta da Gianfranco Chiarelli saranno i cittadini dei futuri comuni a poter votare. Sono loro "la popolazione interessata da consultare", secondo l'orientamento della Corte Costituzionale. Non tutti i cittadini di Bari, ma i soli abitanti delle ex frazioni che aspirano a staccarsi dal capoluogo.Il presidente della commissione, ha sottolineato soprattutto che "i vari servizi comunali, primari e non, servizi idrici e fognari, rete di distribuzione del gas, illuminazione, rete telefonica, risultano essere sufficienti; oltre che una valutazione dell'analisi socio-economica". Un vero successo per le popolazioni delle ex frazioni che da tempo rivendicano la possibilità di decidere autonomamente da amministrazione indipendente poiché vivono da anni il disagio di sentirsi periferia abbandonata, non ricevendo quasi mai dal centro in cambio a quanto danno invece col loro impegno umano e professionale, la produttività, gli apporti culturali e la tassazione locale".
Fonte BariSera

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